Re: Re: L'età barbarica (2007)
am62, 20/03/2009 10.15:
Non so cosa c'è scritto nella recensione perchè da qui non si può leggere
Copio e incollo dal link sopra citato.
Jean Marc è un impiegato ministeriale del Quebec impegnato presso l'Ufficio dei reclami. Sua moglie è un'agente immobiliare in costante ascesa professionale. Le sue due figlie vivono in un mondo fatto di video e di ipod e non comunicano con lui. Non gli resta allora che sognare. Sognare di avere solo per sè una donna bellisima e pronta ad offrirglisi quando lo desidera, oppure di essere un noto scrittore o intellettuale sempre in grado di trovare una fans che straveda per lui. L'equilibrio tra sogni e realtà sembra in qualche modo far funzionare la vita di Jean Marc rendendola malinconica ma accettabile. Finchè un giorno, dopo che la moglie si è trasferita a Toronto per inseguire il top del successo, incontra a uno speed date una donna che il sogno lo ha fatto divenire realtà: vuole credere di essere una dama medioevale e, insieme a un consistente gruppo di altre persone, partecipa a incontri e tornei in costume.
Denys Arcand non sbaglia un colpo nella sua analisi della società canadese che finisce poi con l'estendersi a quella dell'Occidente in genere. Dopo Le invasioni barbariche anche con questa commedia, inizialmente spassosa ma destinata a virare nell'amarezza della presa di coscienza, riesce a porre lo spettatore dinanzi alla profonda solitudine che pervade le coscienze di uomini e donne del mondo contemporaneo. Se inizialmente sembrerebbe quasi suggerire che l'evasione possa essere la vera soluzione, ben presto lo spettatore si accorge di quanto il regista miri a un altro obiettivo. Lo fa grazie a un derisorio non rispetto per il politically correct (ci sono almeno due scene imperdibili in materia) e a un'acuta messa in scena delle dinamiche che presiedono alle relazioni interpersonali sia all'interno della famiglia che nel mondo del lavoro. Non manca anche qualche strale per i vicini americani anche se, a differenza di Michael Moore, Arcand che ci vive non pensa che il Canada sia il Paradiso.