Sulla LatiNews n.387 c'è un bell'articolo di RobyG sul concerto di Adalberto Alvarez;
ve lo copio qua,
visto che non tutti la riescono a ricevere (è un'e-mail dalla formattazione un po'... birichina)
...e io sono fra quelli.
L’angolo di Roberta Gallo
>
ADALBERTO ALVAREZ: E LA NOTTE PRENDE FUOCO….
>Sale sul palco Adalberto Alvarez e l’Arena del Mare s’incendia.
>“El caballero del son”, nel mitico concerto che si è tenuto
>all’Expò, nonostante l’ora di ritardo con cui ha iniziato, ha
>coinvolto tutti con la sua musica calda e sensuale. Un ritmo sfrenato
>che ha scatenato anche i più tranquilli genovesi in travolgenti
>coreografie e “ruedas” da togliere il fiato. Non si sono
>sottratti nemmeno i fisici più “imbullonati” che si sono sciolti
>in “dirty dancing”, davvero mai visti. Peccato la presenza di
>pochi “salseri”, di quelli che affollano le piste dei locali
>genovesi facendo i “saccenti” della musica, del ballo, della
>cultura sudamericana. Molti i rappresentanti della Isla Grande.
>Alvarez, però, parlando della sua musica, non vuole assolutamente
>sentire il “sonido” della parola salsa. “La salsa è un
>condimento – dice in maniera scherzosa, ma senza tralasciare ciò
>che pensa – a Cuba si balla e si suona il son”. Ed è ben così
>che si chiama il suo nuovo gruppo “Adalberto Alvarez y su Son”.
>Nuovo per modo di dire. “Il nome? – spiega – mi è stato
>suggerito da Oscar D’Leon”. Che accoppiata! Verrebbe subito da
>commentare. Sicuramente vincente, visto i grandi risultati ottenuti.
>Genova e Milano sono state le sue uniche tappe in Italia. “Siamo
>prima tutto onorati – dice Rocco Mariani, organizzatore del
>concerto – che Adalberto abbia accettato di venire a Genova. E’
>un grande sacrificio economico portarlo qui, ma il nostro pubblico
>comunque lo meritava per la fiducia che ha sempre riposto in Contatto
>Latino, la nostra associazione di ballo e musica caraibica”.
>“Adalberto – continua Mariani- con il premio Nazionale per la
>Musica 2008 ricevuto a Cuba l’anno scorso, si colloca ai massimi
>vertici della musica cubana a livello mondiale”. E così si parte
>da “Para bailar casino” per arrivare a “Mi linda habanera”,
>passando per “Y que tu quires que te den?”. Anche i bambini
>ballano con gioia!
>“Siamo un po’ gelosi – scherza Alvarez - verso gli europei
>perché ce ne sono alcuni che ballano davvero bene, in alcuni casi
>meglio di noi cubani. Ricordo al Festival della Rueda de Casino che
>si è tenuto a Varadero, c’erano alcuni gruppi europei veramente
>bravi”.
>Ma sarà per la flessuosità dei corpi femminili e per la struttura
>statuaria di quelli maschili che, le coppie di cubani nell’arena,
>si fanno sicuramente notare. A parte i maestri di danza Rafael Zayas
>e Amilcar Delgado, con la piccola Iris, che hanno davvero dato
>spettacolo.Una ventata di vacanza, profumo di mari lontani, di palme
>che ti senti già con uno spirito diverso. E. il mugugno genovese, è
>già lontano anni luce.
>Per quanto riguarda Cuba, però, Alvarez ama parlare della sua gente.
>“A Cuba bisogna andarci – dice – sicuramente per vedere le
>bellezze naturali. Ma quello che affascina di più sono le persone.
>Bisogna viverle! Vedere come vivono. E non rinchiudersi nei villaggi
>turistici dove tutto è finito e artificiale”.”Ci sono molti
>luoghi comuni da sfatare – aggiunge – e ognuno deve fare la sua
>esperienza”.
>E, quasi due ore di concerto volano via come in un soffio!
>ROBERTA GALLO